Le Cronache di Rinascita – Parte prima: Dedica e Nascita dei Regni

Lo scorso fine settimana, mentre passeggiavo tra le bancarelle del mercato degli antiquari della Place du Sablon, la mia attenzione è stata attratta da un vecchio tomo, dal cuoio scolorito e dalle pagine ingiallite. Ho iniziato a sfogliarlo delicatamente e, seppur a fatica, a tradurne il titolo. Avevo di fronte ai miei occhi le Cronache dell’Isola di Rinascita di Albrecht Volstätter! Superata la sorpresa, ho acquistato il manoscritto e, tornato a casa, per il vostro e il mio piacere, ho cominciato a tradurlo. Pubblicherò un po’ alla volta gli estratti più importanti. Vi chiedo fin d’ora di scusare eventuali errori di traduzione o di “interpretazione” del testo originario. Qualora l’estratto sia stato decontestualizzato, introdurrò alcune note a corredo per facilitarne la comprensione. Buona lettura.

Parte prima (dalla fondazione della città alla creazione del regno)

Dedica

Principe Klaus, splendor del secol nostro, in qualità di vostro precettore è mio dovere istuirvi sulla storia di Rinascita e del regno di Volstadt, quello che un giorno sarà il vostro regno. Ho perciò raccolto in questo umile scritto quello che ho appreso in tanti anni di studi. Vi parlerò dello splendore della vostra casata e delle gesta da essa compiute.

Non vi tacerò, per questo, gli errori che sono stati compiuti, anche in un recente passato, affinché, rafforzata da tale conoscenza e sapere, la vostra connaturata saggezza vi permetta, una volta salito al trono, di governare, consapevole che alcuni gesti sconsiderati possono portare alla rovina dei regni.

Né ometterò di informarvi dei pericoli e degli orrori che minacciano il vostro, acché, forte di cotanta consapevolezza, siate la spada e l’usbergo di cui la nostra amata Volstadt abbisogna in questi tempi oscuri.

A voi, alla vostra intelligenza e sapienza dedico questa mia opera e rivolgo il mio umile e riconoscente saluto.

Della fondazione di Volsdadt (1449 del calendario imperiale)

Mappa di Bretonnia del Regno di Bilbali con l’Isola della Rinascita

Quando il sultano Jaffar, il crudele, invase l’Estalia quella che conosciamo oggi come l’Isola della Rinascita era diventata una base dalla quale gli Arabi, dopo aver già massacrato o ridotto in schiavitù (e deportato) la popolazione locale, colpivano le coste nord dell’Estalia. Quando la Grande Crociata venne lanciata, due contingenti, uno bretoniano e uno dell’Ostermark, sbarcarono intorno al 1449 C.I. sull’isola, il primo a sud-est e il secondo a nord-ovest. Una volta liberata l’isola dalla minaccia degli invasori, ciascuno dei due contingenti si divise in due gruppi, di cui uno si riunì ai contingenti principali, mentre l’altro rimase a presidiare le lande liberate.

Un nobiluomo dell’Ostermark, di nome Volkmar, ma da tutti chiamato Vol, era alla testa del contigente imperiale. Trovò, in effetti, la parte nord-ovest dell’isola per nulla inospitale e decise, quindi, di insediarsi proprio lì. A celebrazione dell’evento, ribattezzò la loro nuova terra l’isola della Rinascita.

Scorcio di Volstadt, Porta di Volheim.

Fu ancora Vol a scegliere il posto dove far sorgere la nuova città che, in suo onore, ne porta ancor oggi il nome. Le condizioni propizie favorirono una rapida crescita del nuovo insediamento. Sempre sotto la guida di Volkmar vennero anche fondati i due insediamenti a sud-est e sud-ovest di Volstadt: Volheim e Neuheim. Improvvisamente, Volkmar decise di andare ad esplorare nuove terre, abbandonò tutto e si mise in viaggio lungo la costa settentrionale dell’isola, verso est. Nessuno ebbe più notizie di lui.

Della fondazione di Beauregard (1449 C.I.)

Nello stesso periodo, qualcosa di simile accadeva a sud-est di Rinascita con quello che rimaneva del corpo di spedizione bretoniano. Per i Bretoniani, la maggior parte dei quali erano cavalieri erranti che in patria avrebbero avuto probabilmente diritto solo a modesti appezzamenti di terra, fu più facile stabilire la propria città, perché lo fecero sui resti del principale insediamento e porto dell’isola. La baia che si apre ai piedi della città offre un meraviglioso panorama e perciò la ribattezzarono Beauregard. La presenza di un attracco favorevole alla costruzione di un porto favorì scambi regolari con la madrepatria permettendo, almeno all’inizio, uno sviluppo più rapido del loro regno. Diversi piccoli insediamenti nacquero tutt’intorno a Beauregard.

Della fondazione degli ordini cavallereschi di Volheim e Neuheim e delle loro fortezze (1457 C.I. circa)

Alcuni dei cavalieri che avevano lasciato Rinascita per continuare la guerra contro Jaffar si conquistarono, non solo un posto negli ordini templari che vennero fondati durante la campagna di Arabia, ma anche enormi ricchezze personali. In particolare, due di loro che non avevano raggiunto comunque posizioni di influenza rispettivamente nell’ordine della pantera e nell’ordine del sole splendente, dopo anni di guerra decisero di tornare a casa. E per casa intendevano il luogo dove avevano da ultimo lasciato parenti, conoscenti e amici: Rinascita. Tornati sull’isola adornati degli emblemi dei due ordini, pensarono bene di sfruttare le ricchezze che avevano accumulato per acquisire influenza. Furono loro a promuovere la costruzione delle due rocche di Volheim e Neuheim e a fondare due ordini cavallereschi sull’isola. L’ex-appartenente all’ordine del sole splendente, chiamò il suo l’ordine del sole nascente (che è anche il nome sotto il quale è nota la rocca di Volheim), mentre l’altro, in onore ai suoi ex-commilitoni, fondò l’ordine del ghepardo e la fortezza di Neuheim, anche conosciuta come la fortezza del tramonto o del ghepardo.

Dell’invasione dei seguaci degli dei oscuri e della distruzione di Uzgabag (1992-1997 C.I.)

I quattro regni

Intorno al 1992 un’imponente flotta di barbari della Norsca attraccò da qualche parte a nord-est dell’isola. Gli invasori trovarono la strada aperta, perché quella parte era ancora molto scarsamente popolata. Gli empi uomini del nord eressero un tempio prima e un forte poi  che, nel loro idioma, chiamarono Uzgabag, intorno al quale posero il loro accampamento. Da lì iniziarono a lanciare razzie verso il resto dell’isola. Ogni primavera nuove navi portavano rinforzi e aggiungevano impeto alle scorribande degli invasori. Il 1996 fu un anno relativamente calmo, perché, come si venne a sapere successivamente, una flotta degli Alti Elfi aveva intercettato la flotta dei norsmanni e l’aveva completamente distrutta. Fu allora che Volstadt, Beauregard e i nani di Forbrin-Dum strinsero un’alleanza e si lanciarono all’offensiva. Nel 1997 la flotta di Beauregard distrusse una nuova spedizione norsmanna, tagliando i necessari rifornimenti per loro fondamentali. Gli alleati passarono all’offensiva e ricacciarono l’invasore fin dentro le mura di Uzgabag che presero d’assalto, conquistarono e rasero al suolo,  lasciando solamente un cumulo di rovine. Ad oggi quei ruderi fumenti restano disabitati, anche se alcuni mercanti nani sostengono di aver avvistato creature simili a ratti giganti che si muovono su due zampe. Si tratta sicuramente di insensate superstizioni.

Della nascita del Regno di Beauregard (2042 C.I.)

Morte di Leroy di Beauregard ed incoronazione di Baudouin I, il Prode

Dopo aver contato molto sull’appoggio della madrepatria, i nobili di Beauregard iniziarono a limitare i contatti con la terraferma per godere appieno della propria autonomia, ma al contempo trapiantarono nei loro domini credenze, usi e costumi della società bretoniana. Mentre Volstadt recuperava il divario iniziale, divenendo un importante motore economico e culturale dell’isola, i signori bretoniani iniziarono a guardare con sempre più interesse a ciò che accadeva sull’isola. Intorno al 2042, alla morte dell’allora barone di Beauregard, Leroy, si generò un equivoco che venne utilizzato per recidere del tutto i legami dalla madrepatria. Dalle schiere dei nobili bretoniani si levò unanime il grido di Leroy est mort! Vive le roi! in onore di suoi figlio, Baudouin il Prode. Il quale accettò tale investitura e si fece incoronare primo re di Beauregard.

Della nascita del Regno di Volstadt (2043 C.I.)

Per Volstadt mantenere i contatti con la madrepatria era stato molto più complicato. L’assenza di un porto direttamente sotto il controllo della città e, quindi, la necessità di passare attraverso quello di Beauregard o altri approdi indipendenti rappresentavano un ostacolo non indifferente. Peraltro, la situazione all’interno dell’Impero, degenerata già nel secolo successivo alle Grandi Crociate, lasciava larga autonomia ai nobili di Rinascita. L’Era dei tre imperatori coincise con un distacco pressoché totale con la madrepatria.

Venuto a conoscenza dell’incoronazione di Baudouin I, anche il nostro governante, Helmut, allora cinquantaduenne, si insignì poco dopo del titolo di re. Tale iniziativa, però, provocò veementi reazioni, per lo più fomentate dalla Chiesa di Sigmar sull’isola, che tacciava di eresia ogni tentativo di porsi su un livello comparabile al soglio imperiale. Se tale reazione non sfociò in ribellione aperta, ma si limitò ad alcuni sporadici tumulti, fu perché il primo re di Volstadt si dimostrò particolarmente abile a gestire la situazione e con diverse donazioni che mostravano il senso profondo della sua devozione a Sigmar, ottenne il sostegno dell’arcilettore Heinz di Volstadt. Da allora Helmut, il primo del suo nome, re di Volstadt, passò alla storia come il Munifico.

 

 

 

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