Warhammer: The Old World finalmente è qui! Per restare?

Quasi 9 anni dopo quel terribile 14 marzo 2015 in cui Games Workshop decise di uccidere il suo primogenito, il 20 gennaio 2024 sarà ricordato da molti come la rinascita di una fenice: The Old World è finalmente nei negozi! In pochi negozi a dire il vero…

Sì, perché il (ri)lancio del gioco non è stato solamente rose e fiori. E allora, forte di più di cinque anni di attesa e di decine di articoli pubblicati sulla warhammer community, con i regolamenti alla mano e una recente reveal sulla terza fazione a tornare disponibile a breve, i tempi sono maturi per un giro d’orizzonte sulle reazioni critiche (in minima parte mie e, soprattutto, altrui) generate da questo rilancio, sulle mie considerazioni (nelle quali analizzo le critiche e, dove le ritengo infondate, provo a smontarle), e qualche previsione. Buona lettura.

L’entusiasmo

L’attesa è stata lunga e spossante. Cinque anni e due mesi a voler essere veramente precisi, ma la lunga notte e finalmente dietro di noi!

20 gennaio 2024 è la data di nascita di Warhammer: The Old World!

Come potete facilmente immaginare, io sono semplicemente felice e mi sono lanciato anima e corpo in questo nuovo/vecchio gioco!

Ma come è andato il lancio? A giudicare dalle reazioni sui forum e dalle foto della fila di fronte al Warhammer World, dal tutto esaurito in men che non si dica sul webshop della Games Workshop e dalla velocità con cui i prodotti sono spariti dai negozi fisici, si direbbe alla grande!

Bisogna, però, anche sottolineare che non tutto è andato come si sarebbe potuto sperare. Soprattutto non per tutti.

Le critiche

Domanda sottostimata e gestione dello stock

Sembrerebbe (lascio il condizionale, avendo avuto una visione limitata degli eventi) che quanto prodotto da GW non sia stato neanche lontanamente in grado di soffisfare la domanda e a farne le spese sarebbero stati soprattutto i venditori indipendenti ed i loro clienti, con scorte ridotte all’osso oppure neanche correttamente comunicate. Posso portarvi l’esempio del mio rivenditore in Belgio: ho provato a prenotare da lui tutte le uscite non direct only. Però, temendo il peggio, gli ho chiesto di comunicarmi tempestivamente eventuali problemi nell’ordinare i prodotti. Ed ho fatto bene, perché sia una parte del cartaceo, sia una parte delle miniature non gli sono pervenuti. In compenso, ha ricevuto un certo numero dei boxoni di lancio di Bretonnia e Re dei Sepolcri un po’ “a scatola chiusa”, nel senso che ha scoperto il numero esatto dei prodotti consegnati solo una volta aperte le scatole inviate da GW. Vi risparmio i commenti che ha proferito nei confronti dell’azienda di Nottingham…

Ah, il cartaceo… questa è stata proprio una questione a sé stante. Il mio rivenditore ha ricevuto un numero discreto di copie, però per il regolamento tutte in francese (anche se sulla bolla d’accompagnamento era comunque indicata una, mai ritrovata, copia in inglese). Con i 4 scatoloni per fazione (che contengono una copia del regolamento) di cui due in inglese, aveva un senso che gli altri due tomi, riservati alla composizione delle armate dei “buoni” (forces of fantasy) e dei “cattivi” (ravening hordes) gli venissero inviate un po’ in francese e un po’ in inglese. E invece no… O meglio, le hordes sì, ma le forces of fantasy no, solo in francese…

Diversificando un po’ il rischio, acquistando qualcosa dal mio rivenditore, altro via il negozio GW, qualcosa direttamente dal sito GW e da un negozio olandese online, alla fine sono riuscito a prendere tutto quello che mi ero proposto di comprare. Ma che fatica! E mi sono dovuto accontentare dei tre manuali di base in francese.

Nonostante i problemi al lancio però, come dicevo sopra, sembrerebbe che la partenza sia stata effettivamente col botto. Forse e in minima parte anche per una sottostima della domanda, ma col botto comunque. Almeno questa è la percezione che ne ho tratta avendo visto il tutto esaurito sul sito GW in men che non si dica, la pesante riduzione dei prodotti forniti agli indipendenti (e quindi venduti direttamente da GW via sito o negozi ufficiali) e il rimanente nello stock dei negozi fisici che ho visitato successivamente al lancio. A parte il sito GW (che è un dato oggettivo e insindacabile del successo avuto dal prodotto), le altre mie “osservazioni” non sono statisticamente rilevanti e, infatti, parlavo di percezione personale usando debitamente il condizionale.

Solo un’operazione nostalgia?

La gestione del lancio non è stata però l’unica critica. L’altro aspetto che viene evidenziato è che questa sia esclusivamente “un’operazione  nostalgia” che porterà molto nelle casse GW, ma offrirà poco ai giocatori che dovranno accontentarsi di poche novità, la maggior parte delle quali offerte nella costosissima resina Forge World, di un tripudio di vecchiume sia in plastica che in metallo e di un gioco menomato rispetto alla sua precedente incarnazione, visto che le fazioni “giocabili” sono solo nove rispetto alle 15 dell’ottava edizione di Warhammer Fantasy (WHFB).

Queste osservazioni possono essere sintetizzate nell’espressione “maimed oldhammer” – che ha chiaramente, da parte di chi l’ha coniata, un intento denigratorio –  che mi azzarderei a tradurre con un, poco ortodosso, vecchiumhammer monco. Secondo me, questa “definizione”, volontariamente provocatoria, non trova completo riscontro nella realtà, come spero di charire più in basso.

Dov’era il controllo di qualità?

Teste difettose di cavalli bretoniani apparentemente contenute nei box di lancio di The Old World

Prodotti difettosi? Non credo proprio 🙂

Alcune foto che circolano sui social mostrano problemi di fusione in particolare sulle teste dei cavalli di Bretonnia (quindi nel boxone di lancio della fazione) e qualche sprue mancante. Difficile dire se si tratti di un problema strutturale (non conoscendo i numeri né dei problemi riscontrati né del totale delle scatole in circolazione), però qualche cosa è sicuramente andata storta da un punto di vista del controllo di qualità e potrebbe denotare una certa fretta nell’assemblare i prodotti. A cosa possa essere imputata eventualmente questa fretta, non è dato sapere.

Comunque, in rete già girano una serie di foto che si prendono gioco della situazione e propongono “soluzioni”.

Un’aspetto che posso invece sottolineare per averlo toccato con mano è la problematicità legata alla versione francese del regolamento. Non parlo semplicemente di refusi o errori di traduzione, ma di problemi legati ad errori anche abbastanza grossolani che sono assenti nella versione inglese. Da copia-incolla non modificati (tabella riferita all’unità fanteria regolare inserita nella sezione che descrive i mostri e i behemont) a didascalie delle figure che contraddicono il testo principale, giusto per citare un paio di esempi. Per il prezzo pagato, avere alcune regole riportate in maniera completamente errata o mancante, dà veramente fastidio. Soprattutto avendo verificato l’assenza di tali imprecisioni nella versione originale inglese (e qui torniamo anche al problema della disponibilità del prodotto al lancio).

Un gioco inadatto per i tornei?

L’ultima critica che ho trovato in giro sui social e forum riguarda l’annosa questione dei regolamenti GW che poco si adattano al gioco competitivo e permettono combo che finiscono per “ammazzare” il gioco. Anche con riferimento a Warhammer: The Old World iniziano a circolare diverse proposte di liste o formazioni che potrebbero rompere l’equilibrio caratterizzate, in particolare dal cosiddetto spam di certe unità nella lista.

Quest’ultima è sicuramente la critica che meno mi interessa. Se un mio amico mi propone una lista completamente sballata, ci gioco una volta,

Limiti nella composizione delle liste per tornei

poi gli dico che, se ha ancora voglia di giocare con me, si va sul narrativo/rilassato (birra, salsiccia e fagioli), altrimenti può trovare qualcun altro con cui giocare. Comunque, se può interessare, l’infopack per il primo torneo ufficiale che si terrà presso il Warhammer World a Nottingham, già prevede ulteriori limitazioni che impediranno lo spamming delle unità.

Per quanto riguarda invece il maimed oldhammer, preferisco spendere qualche parola in più, perché credo che possa permettermi di fare una serie di riflessioni di carattere generale.

È veramente “maimed oldhammer”? Io non credo

Procederò, come in occasione del primo articolo su Warhammer: The Old World, per domande e riposte.

Siamo veramente davanti ad un gioco monco, caratterizzato da un quantitativo spropositato di vecchiume (maimed oldhammer)? Noi giocatori entusiasti siamo, quindi, dei polli che si fanno spiumare (consapevolmente o inconsapevolmente)?

Partiamo dalle definizioni, perché aiutano sempre a delimitare un po’ il discorso e, quindi, rendono l’argomento definito e verificabile/falsificabile. A tal fine, è importante definire con esattezza entrambi i termini utilizzati.

Sull’aspetto monco del gioco, ad esempio, occorre chiarire se si fa unicamente riferimento alla presenza di legacy factions oppure all’idea che le stesse liste dei singoli eserciti in focus sarebbero prive di opzioni previste nell’ultima versione di WHFB.

Completezza della gamma. Ad esempio, guardando le foto pubblicate nel tempo, si era ventilata l’ipotesi che, per gli Orchi e Goblin, sarebbero stati presenti solo quelli comuni e non i goblin delle tenebre. Ora, avendo le liste sottomano (le cosiddette Grand Army Lists) e sulla base dell’articolo pubblicato su Warhammer Community sulla gamma a loro destinata, possiamo dire che questo timore è completamente infondato.

Legacy factions. Su questo aspetto tutto si può imputare a Games Workshop tranne di non essere stata chiara e trasparente. Già da mesi avevano annunciato che solo nove eserciti avrebbero avuto regole modelli, mentre per i restanti eserciti (più i nani del Caos), sarebbero stati resi disponibili unicamente dei pdf con regole e punti per poterli giocare. È solo una piacevole coincidenza che queste sette fazioni legacy abbiano a disposizione nuovissime miniature o gamme intere disponibili nella sezione Age of Sigmar del webshop games workshop e regole gratis… Tutti i pdf sono già stati resi disponibili. GW ha avuto modo anche di sottolineare che queste armate legacy non saranno utilizzabili in eventi competitivi ufficiali.

Relativamente alla definizione di gioco monco, quindi, mi pare decisamente forzata, avendo come unico punto di appiglio quello delle fazioni legacy. Minimo appiglio che potrebbe essere presto sconfessato se le liste pdf si riveleranno competitive, se nella maggior parte dei tornei non-GW esse venissero accettate e se il successo del gioco suggerirà a GW di rivedere la sua impostazione iniziale.

Per quanto riguarda l’oldhammer si fa riferimento in particolare al fatto che il gioco sarà supportato da una gamma di pezzi particolarmente datati, eterogeneamente composta di plastica, modelli e resina forge world.

Il gigante della marauder: un sogno di ragazzo che presto diventerà realtà?

E direi che su questo punto c’è poco da dire, visto che è confermato da GW stessa. Considerato però l’amore che molti giocatori hanno per alcuni vecchi pezzi in particolare, per la cura che GW ha messo in “restaurarne” alcuni particolarmente iconoci (proponendo addirittura varianti inedite o proponendo alla vendita pezzi già visti, ma mai offerti al pubblico), la traduzione che io propongo e preferisco è quella di vintagehammer. E credo che questo farà la gioia di molti giocatori (me in primis) per niente affatto disturbati dalla cosa. Anzi… Non vi potete neanche immaginare la mia entusiastica reazione quando, sull’articolo di presentazione della gamma degli Orchi e Goblin ho letto che, tra i modelli in metallo sarebbe tornato disponibile il carro a pompa delle caccole, mentre tra i pezzi che andranno in made to order ci sarà nientepopodimenoche il gigante della Marauder! Si tratta di un pezzo che ho sempre adorato, che non ho mai comprato e che si trova ora su ebay a prezzi proibitivi e spesso in condizioni discutibili!

Poi va fatta anche un’altra riflessione.

Che cosa ci si aspettava? Dovendo rendere disponibili le gamme complete per nove armate, si poteva pensare che queste venissero immediatamente aggiornate? Da subito, io mi sono convinto che tutti i modelli in plastica sarebbero ritornati disponibili così com’erano nove anni fa. Piuttosto, mi sarei aspettato che qualche modello in metallo venisse rimpiazzato da nuovi modelli in plastica, ma su questo aspetto specifico, vi rimando alla considerazione successiva, con la quale chiuderò questo articolo.

D’altro canto, però, guardando allo sforzo fatto sulle regole, altroché oldhammer! Il gioco dà veramente una sensazione di novità, con tutta una serie di meccaniche nuove introdotte e vecchie rimosse.

Quindi, concludendo questa disamina del maimed oldhammer mi sembra di poter dire che l’idea di un gioco monco è “volutamente” forzata e trova deboli riscontri nella realtà. Di contro, il riferimento al vintagehammer è sicuramente fondato, ma, anche in questo caso, la sfumatura denigratoria che si intendeva dare mi sembra completamente ingiustificata.

La sfida più importante: la gestione della gamma

Concludo con una riflessione sulla gestione della gamma completa dei prodotti così come appare emergere fin qui, dopo due settimane di preordine e sei giorni dall’uscita, alla luce di quello che abbiamo visto, di quello che GW ci ha detto e di quello che ci ha lasciato intendere.

Questo era un punto che mi ha intrigato dal primo minuto. Dall’annuncio del rilancio del Vecchio Mondo, la mia domanda è stata: come faranno a gestire un ritorno in massa di gamme intere di prodotti con decine di unità per ogni singola fazione?

E qui bisogna fare un piccolo passo indietro. Per la prima volta, almeno credo, da quando seguo Warhammer, ho la sensazione che questo gioco sia un pacchetto sviluppato praticamente per intero. Mi spiego. All’uscita abbiamo avuto le regole (formato Grand Army) per tutte le fazioni in focus (buoni e cattivi) e per quelle non in focus. La scaletta delle uscite per i pelleverdi è già nota e abbiamo già visto le foto di prodotti relativi alla quarta fazione (i nani). Queste indicazioni alimentano la mia sensazione che il primo giro di valzer sia praticamente già pronto. Quindi, quando leggo in rete domande del tipo: “eh, ma in cinque anni di sviluppo questi hanno rifatto solo due kit in plastica per Bretonnia ed uno per i re dei sepolcri!” mi viene da sorridere e rispondere: “no cari. In cinque anni, hanno sviluppato l’intero pacchetto delle regole e, probabilemente, anche un paio di supplementi; sul fronte miniature, avendo sviluppato tutto insieme, hanno fatto anche le novità in resina e tutto quello che vedrete nei prossimi mesi (già abbiamo visto due personaggi per gli Orchi e Goblin).” Senza contare il restauro di kit per riproporre vecchi modelli in resina forge world (trabucco, gigante d’ossa, arca delle anime giusto per citarne qualcuno). Quello che voglio dire è che stiamo enormemente sottovalutando il fatto che in questi cinque anni il team di sviluppo abbia lavorato contemporaneamente su nove eserciti e non su uno.

Questo perché Warhammer: The Old World rappresenta veramente un unicum, un’esperienza (anche e soprattutto di business) che non abbiamo mai visto prima nel mondo del wargame 3D. Con Age of Sigmar, Games Workshop ha effettuato una migrazione (più o meno) ordinata di kit da un sistema di gioco ad un altro. Horus Heresy è partito da una base di space marines, l’unico prodotto che in casa GW non manca mai. Qui si trattava di riproporre nove eserciti nove. E questi nove eserciti si sommano a tutti gli altri prodotti che GW già ha sul mercato e si sommeranno a tutte le novità in arrivo (in particolare 4a edizione di Age of Sigmar).  E questi nove eserciti debbono essere reimmessi in tempi ragionevoli. Insomma, un bel grattacapo logistico. E, se consideriamo i problemi logistici dimostrati da GW in questi ultimi anni, la sfida diventa ancora più seria…

Un paio di previsioni

Chiudiamo con alcune previsioni.

Tutte e nove le fazioni verrano lanciate entro 12-15 mesi al massimo. Tutto è già pronto e la scaletta fissataSecondo me, il team di sviluppo è già indaffarato a sviluppare il secondo ciclo che, a giudicare dalla spazio coperto nella parte di BG del regolamento potrebbe veramente essere concentrato su una fazione completamente nuova e su una già nota ai più ma sviluppata negli anni solo in parte: Cathay e Kislev. Quindi nuovi kit a pioggia.

Come avrete sicuramente notato, nulla in questa disamina copre l’aspetto ludico del prodotto: le regole e come si comportano una volta messe in pratica. Le ragioni sono semplicissime: sono in fase di lettura. Quindi, sapete già su cosa verteranno i prossimi articoli sull’argomento Warhammer: The Old World! Ma per quelli ci vorrà ancora un po’ di tempo…

 

 

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