Recensione: strumenti di pittura

Mi definisco un pittore di miniature mediocre. Non che non riesca a raggiungere risultati gradevoli o soddisfacenti (almeno per me). Guardando però tante foto che circolano in rete, non riesco a togliermi di dosso la consapevolezza della mia mediocrità. Ad essa si aggiunga una lentezza esasperante. Però nessuno dei due difetti sfocia in frustrazione. Tutt’al più consapevolezza del fatto che, per raggiungere quei sospirati traguardi (gradevolezza e soddisfazione), mi occorre costanza, almeno sul lungo periodo, e tanta, tanta pazienza. Considerando che, bene o male, dipingo da almeno trent’anni, almeno queste due qualità le darei per assodate.

Mi sono chiesto, allora, quali sono i prodotti di aiuto alla pittura che mi hanno più aiutato a raggiungere l’obiettivo di avere risultati che fossero, almeno per me, appaganti. Visto che ne ho accumulati, e provati parecchi, spero troviate utile questo excursus sulla mia esperienza in ambito pittorico.

Metodologia

Ho deciso di affrontare l’argomento guardando le varie fasi della pittura (primer, colori “base”, obreggiature, lumeggiature, velature, imbasettamento, protettivo). Per ogni prodotto utilizzato, il giudizio viene espresso secondo le categorie seguenti:

a) fondamentale: non potrei più farne a meno;

b) molto utile: semplifica notevolmente il lavoro / rende significativamente più semplice il processo;

c) utile: semplifica il lavoro/processo

d) superfluo: alla fine, con o senza, cambia veramente poco.

Stabilite le premesse e la metodologia, procediamo.

Fasi e strumenti

Colori di fondo (primer)

In questo caso, l’unica cosa veramente fondamentale è avere uno spazio all’aperto per poter dare il colore di fondo, ma, per quanto possibile,

Spray

Nel tempo ho utilizzato in particolare due marche di prodotti: Games Workshop e Army Painter. Sinceramente, ho trovato pregi e difetti in entrambe e sono arrivato alla conclusione per cui la vera differenza non la fa il prodotto, ma le condizioni atmosferiche circostanti: temperatura più o meno bassa, umidità maggiore o minore, vento, etc.

Considerato che il primer è fondamentale a prescindere, posso dire che trovo gli ultimi prodotti della gamma games workshop grey seer e wraithbone migliori rispetto al vecchio corax white. I prezzi variano dai 13.99€ della army painter ai 15.35€ della Games Workshop.

Supporto per passare lo spray

Tutto quello di cui c’è veramente bisogno è un sopporto, sia esso un tavolino adeguatamente protetto, una scatola di cartone, un tubo di cartone sul quale posizionare le miniature con del patafix. Tutto dipende, ovviamente, dalle necessità del caso: passare il colore di fondo per poche miniature di dimensioni piccole o medie non è la stessa cosa che doverlo fare per modelli grandi o per elementi scenici.

Fatto sta che il bastone per spray della games workshop è andato oltre le mie aspettative. Quando è uscito, mi sono messo a ridere solo a vederlo e mai e poi mai avrei pensato di comprarlo. Infatti, me lo hanno regalato… e devo dire che si è dimostrato uno strumento molto utile ed estremamente versatile, consentendo di supportare modelli di varie dimensioni e financo alcuni scenici (ma bisogna fare veramente attenzione a come si bloccano sul bastone e a come si muove lo stesso) e di spruzzarli in maniera estremamente rapida e completa (unica eccezione per le parti coperte dagli elastici). Costo: 17€.

Area di pittura

In questa sezione affronterò gli accessori che utilizzo per tutte le varie sottofasi. Nella sezione successiva andrò ad esaminare, in particolare e per sottofase, il tema dei colori e dei pennelli.

Area di lavoro

Utilizzo una postazione di lavoro GW che mi fu regalata diversi anni fa e che offre uno spazio per i colori, i pennelli, il tappetino da modellismo e due contenitori per l’acqua. La compatibilità è, ovviamente, per i prodotti citadel. Non è più in produzione. A volte la lascio nel ripostiglio e utilizzo come postazione il coperchio della wet palette (vedi oltre). Pertanto la valuto come utile.

Pennelli e wet palette Redgrass

Palette

Nel tempo ho utilizzati diversi supporti per “appoggiare” i colori, diluirli o mescolarli: piastrelle, palette di plastica, i palette pad GW (costo attuale 9€) e, da ultimo la wet palette. Tralascio soluzioni più caserecce, perché, essendo a costo zero hanno una loro utilità intrinseca e mi soffermo sugli ultimi due citati:

a) i palette pad GW (dei fogli usa e getta da utilizzare come tavolozza) sono utili in determinati casi. Non sono l’ideale per la pittura, perché il colore secca molto rapidamente, però sono molto pratici per il trasporto e per lavori veloci. Per un determinato periodo, ho avuto varie trasferte di lavoro consecutive con periodi “morti” anche significativi e, piuttosto che restare nella camera d’albergo a guardare la TV o a dormire (o mettere le radici nel bar dell’albergo a bere), mi sono portato qualche miniatura ed un colore (nelle sue varie declinazioni: base, shade, prima e seconda lumeggiatura), un paio di pennelli e il palette pad. Et voilà.

b) la wet palette è diventata per me uno strumento fondamentale. Non riesco veramente ad immaginarmi sessioni di pittura senza di essa. Il foglio sul quale si deposita il colore è appoggiato su una spugna all’interno di un contenitore in plastica adeguato. Ciò consente di bagnare la spugna in modo che il colore resti diluito in maniera uniforme per tutta la sessione di pittura (e anche ben oltre). Credo di poter dire senza timore di smentite che, se c’è un accessorio che ha contribuito in maniera significativa a migliorare il mio livello di pittura, è stato proprio la wet palette! Utilizzo il prodotto della redgrass che è disponibile apd 24.99€. Io finanziai uno specifico kickstarter diversi anni fa (2018). Tempo fa ho scritto una recensione specifica sul prodotto.

Illuminazione

Utilizzo una lampada a led con lente di ingrandimento 3 e 12 diottrie (costo intorno ai 65€) che mi è stata regalata diversi compleanni fa. Anche questo è uno strumento fondamentale, non tanto per l’ingrandimento (comunque utile per la pittura di particolari ridotti tipo gli occhi), quanto per una corretta illuminazione della miniatura, in particolare quando si deve dipingere con luce artificiale.

Esistono diversi tipi di lampade a led sul mercato a prezzi molto differenti. Qualche tempo fa la Redgrass ha lanciato uno specifico kickstarter su una lampada il cui prezzo va oltre i 200€ e di cui, ovviamente, ne dicono (loro, la redgrass) un gran bene.

Supporti per dipingere

Miniature holder Redgrass

Ne ho di due tipi: il vecchio GW (misura standard, fuori produzione e adesso sotituito in catalogo da due versioni differenti, una standard a 9€ ed una anche per i modelli più grandi a 14€) e l’RGG360 della Redgrass (a 13.50€) comprata in KS (assieme ai pennelli per i quali vedasi più in basso).

Considerato il mio utilizzo del prodotto, la valutazione è tra l’utile e il superfluo. Sinceramente, in genere tengo la miniatura per la basetta e, pur avendo provato a dipingere con entrambi i supporti, non ho avuto un effetto tale da cambiare le abitudini di pittura in modo sostanziale. L’RGG360 ha una testa rotante e il modello viene fissato con della patafix sul supporto. Quando la pasta si secca un po’, l’adesione non è più perfetta e la miniatura rischia di cadere. Sicuramente il supporto GW è preferibile in caso di pittura a pennello asciutto…

Contenitore per acqua e per la pulizia dei pennelli

Brush rinser Green Stuff World

In genere ho utilizzato qualsiasi cosa potessi servire alla bisogna. Da tappi per il tubo della schiuma da barba a bicchieri o tazze o contenitori GW (inclusi nella confezione dell’area di lavoro). Quindi qualsiasi cosa potrebbe essere catalogata come superflua. Però…

Però ultimamente ho comprato il lavapennelli della Green Stuff World (costo 16.45€) che si è rivelato  molto utile, in quanto a) permette di risparmiare il tempo necessario per cambiare l’acqua, quando si passa tra colori con pigmentazione molto diversa; b) è ecologico, nel senso che si utilizza ogni volta una dose di acqua ridotta ed adeguata; c) è funzionale, perché le zigrinature presenti sui bordi della vaschetta consentono di pulire efficacemente il pennello.

Miscelatore di colori

Ebbene sì… ho comprato pure questo… il miscelatore di colori della Green Stuff World. In questo caso siamo chiaramente tra l’utile e il superfluo a seconda di quanto magnanimi si vuole essere. Per uno pigro come me (sì, la pigrizia si vede anche dalla voglia con cui si agita una boccetta di colore), si può sfociare nell’utile, altrimenti è assolutamente superfluo (e non ecologico, visto che consuma energia). Ho constatato che le prime “mixerate” non funzionano particolarmente bene, nel senso che la vernice si accumula sui bordi del contenitore. Dopo un paio di giorni di utilizzo sulla medesima boccetta (utilizzando il miscelatore cinque/sei volte sulla medesima), però, si raggiunge la consistenza desiderata (o almeno questo è accaduto con un colore che ho utilizzato in maniera sufficientemente frequente in questi giorni per permettermi di arrivare a questa conclusione).

 

Pittura

Range di colori GW

Qui affronteremo le varie fasi della pittura con i differenti tipi di colori e pennelli utilizzati. Per quello che riguarda i colori, utilizzo praticamente l’intero range GW (mi è stato regalato anni fa il set completo che, negli anni ho completato con diverse aggiunte) e, ultimamente, ho comprato diversi colori della army painter. Per i pennelli all’inizio e per molti anni mi sono rifornito presso i negozi GW, ma un po’ di tempo ho ampliato il mio arsenale con pennelli della Army Painter, della Redgrass (in questo articolo una mia recensione) e alcuni pennelli Raphaël – Kolinsky.

Colore di base

Per il colore di base, utilizzo in particolare i colori GW. Senza la wet palette erano un inferno, nel senso che si seccavano molto rapidamente. Di recente ho iniziato ad utilizzare contrast e speed paint che considero molto utili perché mi hanno permesso di velocizzare sensibilmente quella che era la mia fase più lenta (e perciò noiosa) del processo di pittura. Per quanto riguarda le boccette, è innegabile che quelle army painter siano estremamente più comode di quelle GW, però la situazione si capovolge, in un certo senso, quando si parla di speed paints, perché trovo comodo prelevare il colore direttamente dalla boccetta.

I pennelli associati ai colori base della GW sono, secondo me, superflui. In questo senso, ho trovato il pennello più grande della Redgrass molto versatile ed efficace.

Ombreggiature

Colori GW fondamentali in questo caso. Mi ci sono sempre trovato benissimo e, anche in questo caso, attingo direttamente dalla boccetta. Non si vive senza agrax

Per quanto riguarda i pennelli, quelli GW sono utili per quanto riguarda le taglie più grandi e la pittura degli scenici, mentre per le miniature uso sempre il Redgrass (lo stesso della fase “base”).

Ho sensibilmente ridotto la fase di shading grazie agli speed paints (inclusi i contrast), ma fino a un certo punto, ovviamente.

Lumeggiature

Mi piace il sistema GW che consente di avere scale di colori disponibili per evitare troppi mix (lo ripeto, sono pigro), quindi li reputo molto utili. Lo stesso si potrebbe dire per i sistemi completi delle altre ditte, ma non avendole a disposizione, non posso giudicare. Per le lumeggiature estreme, un tempo la GW catalogava alcuni colori come EDGE. Li reputo eccezionali, sia per le tonalità che per la consistenza di base del colore, per cui diluirli al punto giusto mi è sempre venuto molto semplice. Se non sbaglio, al momento, sono ancora a catalogo, ma sotto la più generica categorizzazione layer.

Ancora una volta, i pennelli GW sono stati rimpiazzati dalla taglia minima Redgrass, con l’unica eccezione di un pennello per le lumeggiature estreme che era contenuta nel set GW che comprai all’epoca e che utilizzo ancora oggi. Anche i Kopinsky sono eccezionali per le lumeggiature estreme.

Pennello asciutto

Uso più o meno qualsiasi colore mi capiti a tiro, a seconda della tinta di cui ho bisogno. La gamma GW dei colori asciutti (dry) è ottima, ma ha la pessima tendenza di seccarsi molto presto, per cui i colori diventano inservibili molto presto una volta aperti (e a seconda delle condizioni dell’ambiente a volte anche prima di aprirli). I dry sono quasi impossibili da recuperare e  riportare alla consistenza iniziale.

Per quanto riguarda i pennelli dedicati, trovo quelli GW praticamente superflui. Se vengono puliti regolarmente tendono ad ammorbidirsi troppo e se non vengono puliti, diventano inservibili abbastanza presto. Invece, di recente, ho comprato il Drybrush set dell’army painter (19.50€) che ho trovato fondamentale. La testa arrotondata permette di controllare la passata a pennello asciutto in maniera ottima e la resistenza del pennello è decisamente sorprendente.

Imbasettamento

Qui lo ammetto. Sono un fan del sistema GW. Ha cambiato radicalmente il mio approccio a questa fase di pittura delle miniature. Quindi non posso che valutarlo come fondamentale. Va da sé che lo strumento che consente di spalmare la pasta delle boccette texture è altrettanto fondamentale. Sicuramente se ne troveranno altri in commercio (e magari anche più economici), ma io uno ne ho comprato (tanti anni fa) e ancora lo utilizzo con profitto. Non entro nel dettaglio di kit di imbasettamento, perché lì si va a gusti e a seconda dei temi che si vogliono realizzare. Non ne ho di preferiti e mi sono sempre trovato bene con tutti quelli che ho usato.

Protettivo

Su questa fase debbo fare un mea culpa grosso come una casa. Non ho mai utilizzato alcun protettivo per le mie miniature (e talvolta l’ho pagato a prezzo altissimo) soprattutto perché il 99% delle partite si svolgono a casa mia. Certo è che se cadono… Spero di superare la mia atavica pigrizia e di cominciare ad utilizzarlo in un prossimo futuro e, magari, a quel punto sarò anche in grado di esprimere un parere sui diversi prodotti.

 

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